Comunità educanti e nuove sfide: tra emergenza e nuove opportunità
Un’emergenza imprevedibile travolge tutto e scompiglia tutti i piani.
Rispondere ai bisogni delle persone, aiutare ciascuno a risolvere i propri problemi e raggiungere i propri scopi, favorire la condivisione, lo spirito di comunità e, in tutto questo, fare attenzione a non lasciare indietro nessuno. E’ la sfida di ogni social worker, mai uguale a se stessa, si riconfigura ogni volta che repentini cambiamenti travolgono le nostre società. Incertezza, pressione psicologica, limitazione delle libertà individuali, distanze fisiche che trasformano il nostro modo di agire e di entrare in relazione con gli altri.
C’è una questione di equità e inclusione sociale che preme più che mai, perché è evidente il rischio di inciampare nel famoso paradosso dell’ospedale che cura i sani quando si attivano servizi che presuppongono disponibilità di attrezzature, accesso alla rete, ma soprattutto adeguate competenze digitali per poterne usufruire.
Questa crisi lascerà una preziosa eredità di nuove competenze da mettere a sistema, nuove consapevolezze sull’importanza di tutto ciò che nell’emergenza ha rappresentato l’unica alternativa possibile, visioni più chiare su quanto è stato fatto e quanto resta da fare per superare gli ostacoli ancora troppo saldi sul nostro cammino.
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